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Mimmo Rotella

Mimmo Rotella nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918. Da giovanissimo si trasferisce a Napoli, nel 1944 ottiene il diploma al Liceo Artistico di Napoli. Nel 1945 Rotella si sposta a Roma. Qui si avvicina agli esponenti del Gruppo Forma 1 (Carla Accardi, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Mino Guerrini, Ugo Attardi). La prima mostra a cui partecipa è la Mostra Sindacale di Arti Figurative del 1947. 
Nel 1950 espone a Parigi, al "Salon des Realistés Nouvelles", mentre nel 1951 partecipa alla mostra “Arte astratta e concreta in Italia”, organizzata da Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Sempre nel 1951 ha luogo la sua prima mostra personale alla galleria Chiurazzi di Roma. 
Tra il 1951 ed il 1952, Rotella ottiene l'assegnazione di una borsa di studio da parte della Fullbright Foundation, grazie alla quale avrà l’occasione di studiare per un periodo alla Kansas University (USA). Sempre nel 1952 realizza la sua seconda esposizione personale alla Rockhill Nelson Gallery di Kansas City. Questo periodo negli Stati Uniti permette a Rotella di entrare in contatto con artisti come Rauschenberg, Oldenburg, Twombly, Pollock e Kline.

 

Tornato a Roma, nel 1953, Rotella ha quella che lui definisce l’“Illuminazione Zen”, scopre cioè il manifesto pubblicitario come espressione artistica. Nasce il décollage: l’artista prelevava pezzi di manifesti dai muri di Roma e successivamente li applicava direttamente sulla tela. Le influenze sono molteplici: i collage cubisti alla Pablo Picasso e alla Georges Braque, la matrice dadaista informale di Hans Arp e Jean Fautier e gli objet trouvé tipici della corrente dadaista. Nello stesso anno sviluppa anche i cosiddetti retro d'affiche: utilizza, cioè, il retro del manifesto ottenendo lavori astratti e non figurativi. Nel 1955, presso la Galleria del Naviglio a Milano, Carlo Cardazzo organizza una mostra dedicata interamente ai décollage e ai retro d’affiches dell’artista. Le sue opere iniziano ad essere esposte in diverse mostre collettive, sia in Italia che all’estero. Nel settembre del 1957 i suoi lavori vengono esposti all’Institute of Contemporary Arts (ICA) di Londra.

Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, Rotella orienta la propria produzione verso opere di tipo più figurativo con la serie Cinecittà, prediligendo figure e volti della scena cinematografica e musicale (Marilyn Monroe, Liz Tayolr, Marlon Brando, Elvis Presley). Nel 1958 è presente a Roma nella mostra "Nuove tendenze dell'arte italiana" organizzata da Lionello Venturi nella sede della Rome - New York Art Foundation. Nel 1959 una sua opera è riprodotta sulla rivista "Azimuth" fondata a Milano da Enrcio Castellani e Piero Manzoni.

 

Nel 1960 aderisce al Nouveau Réalisme (anche se non ne firma il manifesto), teorico del quale è Pierre Restany e che vede raggruppati Yves Klein, Tinguely, César, Spoerri, Arman e Christo. Oltre ai décollages, Rotella esegue anche assemblages e ready-made di oggetti di vario genere (tappi, stoffe, corde…). L’utilizzo di oggetti di uso quotidiano lo avvicina alla Pop Art e al movimento Dada. La Pop-Art e l'Espressionismo astratto americani, insieme all'Informale ed alle ricerche spaziali e materiche che in quegli anni Fontana e Burri svolgono in Italia, giocano infatti un ruolo di rilievo nell'orientamento pittorico di Rotella. Nel 1960 incontra a Roma De Kooning e Rothko.
Nel 1961 a Parigi espone nella storica mostra "À 40° au-dessus de Dada". Nel 1962 partecipa alla mostra “New realists”, alla Sidney Janis Gallery di New York. In quest’occasione, le opere di Rotella entrano in dialogo con i lavori di artisti quali Arman, Christo, Yves Klein, Jean Tinguely, Daniel Spoerri, Gianfranco Baruchello, Enrico Baj, Mario Schifano, Tano Festa, Peter Phillips, John Latham, Claes Oldenburg, James Rosenquist, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist e molti altri. 
Nel 1963 Restany organizza la prima monografica sull’artista “Mimmo Rotella: dal Décollage alla nuova immagine”. Nel 1964 è invitato alla Biennale di Venezia.


Dopo un breve periodo in carcere per detenzione di stupefacenti, Rotella si trasferisce a Parigi. Qui sperimenta la proiezione di immagini in negativo su tela emulsionata. Tale operazione sarà definita dall'artista reportage o, più specificamente, Mec-Art. La prima mostra dedicata a questa serie ha luogo nel 1965 alla Galerie J di Parigi. Parallelamente realizza gli artypos: seleziona prove di stampa di manifesti, altrimenti destinate al macero, e le applica su tela. 

Nel 1967 si sposta a New York, ospite di Christo. Qui conosce Andy Warhol, Claes Oldenburg, Robert Indiana e Roy Lichtenstein. Nel 1968 torna a Parigi. Agli inizi degli anni Settanta esegue alcuni lavori intervenendo sulle pagine pubblicitarie delle riviste con l'impiego di solventi e riducendole o allo stadio di impronta (frottage) o semplicemente cancellandole (effaçage). 
 

Nel 1980 lascia Parigi per stabilirsi a Milano. Qui elabora le blanks: manifesti pubblicitari azzerati, ricoperti da fogli monocromi. Nel 1984 realizza il secondo ciclo di opere dedicate al cinema, "Cinecittà 2": grandi tele in acrilico presentate allo Studio Marconi di Milano. Nel 1986 partecipa alla Biennale dell’Avana. Nel 1990 è presente al Centre Pompidou di Parigi alla mostra "Art et Pub" e al Museum of Modern Art di New York in "High and Low". Nel 1992 riceve da parte del Ministro della Cultura francese il titolo di Officiel des arts et des Lettres. È invitato al Guggenheim Museum di New York nel 1994 per la mostra "Italian Metamorphosis 1943-1968", curata da Germano Celant. Poi ancora nuovamente al Centre Pompidou nel 1996 per la mostra "Face à l'Histoire". Nel 1996, invece, è al Museum of Contemporary ASrt di Los Angeles in "Halls of Mirrors". 

Nel 2000 viene costituita, per volontà dell’artista, la Fondazione Mimmo Rotella.

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Mimmo Rotella muore a Milano l'8 gennaio 2006.
 

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