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Aldo Mondino

Aldo Mondino nasce a Torino il 4 ottobre 1938.

Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta per due anni l'Atelier 17 di William Heyter.Studia mosaico con Severini ed entra in contatto con giovani pittori surrealisti, esperienza che lascerà le tracce nelle opere ludiche degli anni Sessanta.
 

Nel 1960, torna in Italia, a Torino, per il servizio militare. L'incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, si rivela fondamentale. Proprio da lui, infatti, allestisce la prima mostra personale.

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I suoi quadri sono aperte citazioni di altri pittori, da Casorati a Dine, con riferimenti al mondo pop, alla segnaletica stradale e all'universo infantile. Nel 1964 tiene una personale alla Galleria La Salita e nel 1969, all'Arco d'Alibert a Roma, presenta Ittiometro.

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Da questo momento in poi comincia ad utilizzare scritte e parole e a sperimentare materiali inusuali, come lo zucchero. Nel 1970, nasce la serie dei King. Partendo da un fantoccio del tutto somigliante al pittore, Mondino lo ritrae disposto come su un quadrante di un orologio. Un'operazione del tutto concettuale, legata alla magia della scansione del tempo. Questo sarà ricordato dall'artista, come il primo incontro con sé stesso e con la pittura.

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Nel 1976, partecipa alla XXXVIII Biennale di Venezia, in cui si impegna in un parallelismo filologico tra la sua arte e la composizione di Schönberg. Nel 1983, allo Studio De Ambrogi di Milano, allestisce una mostra sul tema degli Angeli. Marco Menguzzo lo invita, nel 1988, a partecipare alla manifestazione Verso l'arte povera, al Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano.

A Partire dagli anni Novanta, il suo interesse si focalizza su temi orientaleggianti. Alla Galleria Sperone di Roma realizza nel 1990, una mostra con opere in cioccolata e zucchero.

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Compie un viaggio in Marocco, Palestina, Turchia. Nel 1993, alla Biennale veneziana, espone una serie di quadri di grandi dimensioni, rappresentanti i Dervisci nell'atto di danzare. In questi anni, l'oriente, coi suoi volti e i suoi colori, sarà l'elemento dominante della sua poetica. Nel 1996, Alessandro Bagnai organizza a Siena una mostra, in cui espone opere sul tema della Corrida e del Palio. La passione nel realizzare lavori tridimensionali, lo porta ad utilizzare materiali particolari.

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Nel 2000, compie il primo viaggio in India e realizza la mostra dal titolo Flovers, alla Birla Accademy di Calcutta.

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Muore a Torino il 10 marzo 2005.

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